INQUADRAMENTO GENERALE

Il presente Rapporto interno, propedeutico alla pianificazione delle attività del WP 2 del progetto

Municipality4roma, è stato redatto sulla base delle informazioni rinvenute mediante l’ausilio dei mediatori Rom afferenti all’Opera Nomadi Nazionale, e come esito di una pluriennale frequentazione dell’Ente con le famiglie della Comunità locale.

Tale metodologia è stata ritenuta la più appropriata per la natura di informazioni che si intendeva rilevare e la peculiarità della popolazione di riferimento: si tratta, infatti, di persone che sono per la totalità cittadine italiane, ma che vantano una appartenenza “etnica”, culturale e linguistica, alla popolazione Rom del Molise.

Rom di Campobasso. Una storia antica

La comunità Molisana è parte della più antica e grande comunità di Rom alloctoni dell’Italia centro-meridionale. Si tratta, come noto, di Rom di antichissima immigrazione – giunti certamente dalle coste jugoslave ed albanesi dopo la battaglia di Kosovo del 1392- stanziatisi tra la fine del 1300 e gli inizi del 1400 il Molise e oramai cittadini italiani da moltissime generazioni.

Essi parlano principalmente la lingua italiana, insieme alla antichissima lingua Romanì, con diverse sfumature dialettali. A tale proposito, va osservato che malgrado l’esistenza, in Italia, di una legge a tutela delle minoranze linguistiche (la Legge n. 482/1999), in applicazione degli art. 3 – che fa riferimento all’uguaglianza tra tutti i cittadini senza alcuna distinzione – e 6 della Costituzione italiana, i Rom non vengono ancora oggi riconosciuti comeminoranza linguistica, e ciò costituisce un grave ostacolo alla loro possibile integrazione poiché li priva di una dignità culturale – e conseguentemente, esistenziale-, oltre che di una serie di misure di protezione e tutela che potrebbero favorirne l’integrazione.

Insieme all’esclusione lavorativa, ciò rappresenta ad oggi la più grave forma di discriminazione ed esclusione sociale subìta dai Rom.

I Rom Molisani afferiscono, come accennato, all’area culturale dei Rom abruzzesi, di cui condividono i tratti culturali: l’autonimo di “Rom Abruzzesi” che alcuni gruppi originariamente nomadi si diedero sin dall’inizio del ‘900 si estende infatti anche ai Rom del Molise (e della Puglia del Nord). Si tratta peraltro di gruppi uniti non solo da contiguità geografica, ma anche da forti vincoli parentali.

L’afferenza all’ambito culturale e linguistico Romanès oltre ad essere testimoniata dalle tradizioni culturali – incluso il parlare una lingua antichissima-, è desumibile anche dai cognomi peculiari di questa popolazione specifica.

Storicamente, le attività lavorative praticate consistevano per gli uomini nell’allevamento e commercio di bestiame (in particolare, cavalli), mentre le donne (Romnìa) erano tradizionalmente dedite alla pratica della chiromanzia.

Da questa antichissima immigrazione si sono dipartiti poi altri gruppi di Rom, che hanno raggiunto

Lazio, sin dai primi del ‘900 (Morelli, Soravia, I pativ mengr. La lingua e le tradizioni dei rom abruzzesi).

Fabbisogni formativi della comunità Rom di Campobasso

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