L’occupazione under 34 nel manifatturiero moda italiano

Il presente rapporto analizza la condizione occupazionale dei giovani tra i 15 e i 34 anni nel settore manifatturiero nei comparti del Tessile, Abbigliamento e del Calzaturiero (TAC). Come è noto, un elemento portante dell’assetto occupazionale di tale settore, comunemente definito sistema moda, è senz’altro la larga presenza di donne e di lavoratori adulti – ben oltre la media del manifatturiero – e una meno accentuata presenza di giovani. Infatti, una specificità da rilevare per la forza lavoro di questo settore è che la proporzione di occupati giovani – con età inferiore ai 34 anni – risulta decisamente inferiore rispetto alla media del manifatturiero. I motivi della scarsa presenza di giovani all’interno settore, possono essere ricondotti principalmente a due elementi: il primo, legato al fatto che il settore rappresenta un comparto non in espansione, che fa sì che i nuovi ingressi nel mercato del lavoro possono essere quasi del tutto rapportati alle dinamiche di turn over del personale; un secondo motivo è legato alla probabile scarsa appetibilità del settore, che tende a non attrarre in modo particolare la forza lavoro giovane, protesa maggiormente verso settori meno labour intensive.

Tali dinamiche appaiono ancora più forti in uno scenario che vede ormai da un ventennio una riduzione complessiva dell’occupazione nell’intera industria della moda e che ha visto un ovvio peggioramento negli anni della crisi. Alle caratteristiche specifiche di settore va aggiunto che le nuove generazioni sono state proprio quelle le più colpite dalla crisi e infatti la spirale di recessione economica sembra averne acuito i fenomeni sia dello sbarramento nell’accesso al lavoro che dell’allungamento della durata disoccupazione.

Fenomeni questi che continuano ad avere ancora differenziazioni a livello geografico, confermando il persistere di un dualismo territoriale nel nostro paese, a cui va aggiungendosi un sempre maggiore dualismo generazionale. Tali dinamiche si evidenziano sia a livello europeo, con un tasso di occupazione giovanile (15-34 anni) che tra il 2008 e il 2013 si è ridotto di 4,3 punti percentuali attestandosi al 54,5%, che in particolare in Italia, dove nello stesso periodo il tasso di occupazione tra i 15 e i 34 anni è diminuito di 10,2 punti percentuali attestandosi al 40,2%.  Come vedremo nelle prossime pagine, anche per l’occupazione giovanile nel settore del TAC, così come accade per l’occupazione giovanile in generale, il contraccolpo della crisi economica è stato rilevante. Per valutarne con precisione e in dettaglio l’impatto, in questo lavoro, è stata considerata la platea giovanile da diversi punti di vista, dal lato dell’offerta, da quello della domanda e un ulteriore approfondimento ha riguardato l’analisi degli aspetti retributivi dei lavoratori del Tessile, Abbigliamento e Calzaturiero.  Scendendo nel dettaglio dell’articolazione di questo lavoro, il primo capitolo è dedicato all’andamento dell’occupazione dal 2008 al 2013 nel TAC, nel settore manifatturiero e in totale, confrontando i dati riguardanti i giovani con quelli relativi alle altre fasce d’età, con lo scopo di evidenziare la struttura dell’occupazione del settore per classe d’età e la sua evoluzione. Il secondo capitolo ha come scopo la ricostruzione delle caratteristiche dell’occupazione nel TAC nell’anno 2013, con attenzione al dettaglio dei microsettori che compongono il comparto. In particolare sono stati prodotti singoli approfondimenti su specifiche dimensioni di analisi come, ad esempio, i fenomeni di assenza dal lavoro oppure la dinamica dell’occupazione giovanile nei microsettori del TAC. Il terzo capitolo è rivolto, poi, all’analisi degli aspetti retributivi dei lavoratori, focalizzando in particolar modo l’attenzione sui giovani al di sotto dei 35 anni, dapprima attraverso un’analisi descrittiva e successivamente verificando i fattori principali che concorrono alla determinazione del salario e dei differenziali salariali di genere.

L’analisi è stata realizzata attraverso una regressione lineare della retribuzione netta percepita dagli occupati dipendenti impiegati a tempo pieno. Il quarto capitolo, infine, è dedicato ai processi di reclutamento ed espulsione della manodopera nel settore del TAC allo scopo di ricostruire il quadro della domanda, stimando cioè la quota dei “nuovi occupati”, cioè di coloro che dichiarano di aver iniziato il loro attuale lavoro nel settore nell’anno 2013, e la quota di individui precedentemente occupata nel TAC e che invece nel 2013 ha smesso di lavorarvi.

INDUSTRIA 4.0 Un approfondimento sul settore calzaturiero

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