Lavoro, partecipazione e futuro: un’indagine sui giovani in Lombardia
Giovani, Lavoro, Partecipazione sociale, Lombardia sono le parole chiave su cui fonda questa indagine che attraverso lo strumento dell’intervista proverà a dare voce a una generazione che troppo spesso appare abbandonata e poco ascoltata. Con questo progetto di ricerca, è stato infatti chiesto a oltre mille giovani di età compresa tra 17 e 34 anni, residenti in Lombardia, di raccontare le loro esperienze e il loro modo di immaginare il futuro. Si tratta di una fascia d’età piuttosto ampia ed eterogenea, che ci permette di studiare le percezioni dei giovani nelle diverse fasi della loro vita e nel processo di transazione dalla scuola al lavoro, in un contesto regionale di primaria importanza per l’economia italiana come la Lombardia. Per cui, senza la pretesa di generalizzare i nostri risultati all’intera popolazione italiana, ma soffermandoci all’interno di un quadro locale con le sue speci cità, attraverso questo lavoro vogliamo restituire un’immagine articolata della condizione occupazionale di questi giovani lombardi, delle loro attitudini e delle loro percezioni rispetto al futuro.
Per dare sostanza ai nostri propositi di ricerca, abbiamo realizzato un questionario a risposta multipla, somministrato tra Febbraio e Marzo 2015, attraverso un sistema CAWI (Computer-Assisted Web Interviewing). In pratica, si tratta di un metodo che, attraverso una piattaforma on-line, consente ai partecipanti all’inchiesta di rispondere alle domande direttamente dai propri dispositivi e in autonomia. La diffusione del questionario è avvenuta attraverso campagne di comunicazione sui social network, in particolare Facebook, con alcune sperimentazioni su Twitter: due piazze che come noto sono frequentate dalla quasi totalità della coorte oggetto di questa nostra indagine
Per quanto riguarda i contenuti, abbiamo optato per una raccolta dati su due livelli. Il primo nalizzato a ricostruire il pro lo socio-occupazionale dell’intervistato, allo scopo di contestualizzare meglio il suo punto di vista. Ci riferiamo in particolar modo, allo status occupazionale, alla tipologia contrattuale, al genere, al titolo di studio e, più in generale, a tutte quelle variabili che incidono sulla condizione materiale degli individui. Dall’altro, abbiamo voluto raccogliere informazioni rispetto alle percezioni, alla ducia e agli interessi delle nuove generazioni. Da questo punto di vista, abbiamo lasciato ampio spazio alla raccolta di informazioni rispetto a ciò che viene ritenuto importante per il futuro lavorativo, al rapporto con il sindacato e al tema della partecipazione sociale e politica. Si tratta di elementi che, attraverso l’analisi, hanno la funzione di restituire una narrazione articolata e approfondita sulle ansie, le preoccupazione e i bisogni di chi ha partecipato e che mirano, inoltre, a tratteggiare il rapporto tra questi, le principali istituzioni e le organizzazioni sindacali.
L’utilizzo di questa metodologia ci ha permesso di collezionare ben 1018 questionari validi, che disegnano un campione piuttosto bilanciato rispetto a quanto emerge dalle principali fonti statistiche uf ciali. Si tratta di un dato sicuramente importante che conferma la validità della metodologia utilizzata. Entrando nel merito dei dati raccolti, per quanto riguarda la composizione di genere, si riscontra una leggera preponderanza della popolazione femminile, la quale si attesta al 60% rispetto al 40% di quella maschile. Rispetto all’età, i giovani si distribuiscono in modo abbastanza equilibrato tra le classi individuate, con una leggera sovrarappresentazione degli individui tra i 20 e i 22 anni. Tra i nostri intervistati, i cittadini italiani sono l’85%, gli stranieri comunitari l’8% e gli stranieri extracomunitari il 7%. Il titolo di studio cattura una popolazione con un buon livello di istruzione formale in cui si ferma a poco più del 19% la quota di chi non ha superato la licenza media, mentre si attesta al 24% quella componente di giovani che dichiara un livello di istruzione universitario. In ne, il questionario presenta una buona diffusione territoriale che in parte rispecchia la struttura relativa delle popolazione nelle diverse provincie lombarde. Scendendo sempre più verso il tema centrale della nostra analisi “il rapporto dei giovani con il mondo del lavoro“ possiamo notare come nel nostro campione meno di un terzo degli intervistati (31,5%) si dichiari occupato, circa la metà dei rispondenti (47,4%) è attualmente alla ricerca di un’occupazione, mentre la restante parte può essere inquadrata tra gli studenti, che ovviamente corrisponde alla maggioranza dei giovani nelle fasce di età più basse.
Ricerca economica e Sociale Comunicazione Istituzionale - Ares2.0
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