Il lavoro sommerso

L’evoluzione dello sviluppo economico in tutti i paesi sviluppati è stata caratterizzata da una progressiva espansione del settore dei servizi.

La terziarizzazione dell’economia si è concretizzata in questi paesi in una crescita del ruolo ricoperto dalle attività di servizio sia in termini occupazionali che per ciò che attiene alla costituzione del valore aggiunto.

Le principali ragioni all’origine di queste tendenza debbono essere ricercate nell’incremento della domanda di servizi alle persone e alle famiglie, nello sviluppo dei sistemi di welfare state, nella crescita della domanda di servizi specialistici al sistema imprenditoriale inteso nel suo complesso.

All’interno dello sviluppo di questi processi si è assistito anche a significativi mutamenti nella configurazione complessiva dell’intero comparto terziario soprattutto attraverso la qualificazione e la specializzazione delle attività di servizio rivolte alle famiglie e alle imprese.

Nel 2008 in Italia si contavano oltre 15 milioni cinquecentomila addetti nel settore dei servizi, circa i 2/3 del totale degli occupati del nostro paese: di questi più della metà (oltre otto milioni di addetti) era occupata nei servizi tradizionali, quasi cinque milioni nella pubblica amministrazione, nelle organizzazioni associative e nelle attività assimilate, poco più di due milioni nei diversi ambiti che compongono l’universo del terziario avanzato1.

I 2.020.000 addetti occupati in questo comparto rappresentano dunque oltre il 13% del totale della popolazione occupata nel settore dei servizi .

Il comparto del terziario avanzato comprende una pluralità di competenze ed attività molto spesso ad alto contenuto professionale.

Ci si riferisce nello specifico alle tecnologie dell’informazione della comunicazione, alle attività di progettazione scientifica e tecnologica, alla ricerca e allo sviluppo, alle funzioni svolte all’interno dei call center, alle consulenze legali giuridiche e amministrative, al marketing e alla pubblicità, alle attività grafiche e al design, alle attività di servizio al sistema delle imprese, all’auditing e alla certificazione di qualità.

La maggior parte dei diversi rami del terziario avanzato sono presenti in misura più significativa nelle regioni settentrionali e centrali; la componente maschile prevale di norma su quella femminile in quasi tutte le attività; tra gli addetti si registra, inoltre, l’esistenza di una quota di lavoratori mediamente più giovani rispetto al resto della forza lavoro occupata in altri settori.

Queste attività vengono svolte prevalentemente in imprese di dimensioni contenute, anche se risulta relativamente più elevata, rispetto al resto del settore dei servizi, la quota di soggetti presenti in aziende di grandi dimensioni. Si tratta per lo più di lavoratori autonomi, lavoratori dipendenti con un elevato grado di autonomia professionale, collaboratori a progetto, titolari di partite IVA in possesso, di norma, di un titolo di studio superiore e con un bagaglio di competenze ampio e variegato.

In tale contesto, la diffusione di rapporti di lavoro sempre più individualizzati e gli effetti provocati dalla crisi economica hanno favorito anche in questo caso, analogamente a quanto accade nei servizi tradizionali, la crescita di forme di irregolarità e/o di modalità di impiego caratterizzate comunque da elementi che risultano spesso estranei alle normative vigenti.

In molti servizi e comparti del terziario avanzato, in effetti, accanto a fasce di occupati caratterizzate dalla presenza di livelli elevati di protezione sociale e di forte stabilità professionale, emerge l’esistenza di una diffusa area di flessibilità e di ampi bacini di irregolarità in cui è possibile riscontrare anche quote di attività sommerse.

Tenendo conto di queste considerazioni e dell’evoluzione temporale che ha caratterizzato l’andamento dei trend occupazionali nell’ambito dei diversi rami del settore, gli obiettivi fondamentali della ricerca sono stati indirizzati ad approfondire l’insieme delle tematiche inerenti le principali criticità e le irregolarità che contraddistinguono i rapporti di lavoro all’interno dei differenti comparti del terziario avanzato.

Le finalità principali dell’indagine di campo sugli addetti occupati nel settore si ponevano, infatti, l’obiettivo di rilevare ed analizzare gli aspetti più importanti e gli elementi che contraddistinguono i percorsi professionali dei lavoratori del terziario avanzato nei diversi contesti professionali ed occupazionali in cui sono presenti.

E’ risultato perciò di primaria importanza a tale proposito in primo luogo circoscrivere e definire il campo di indagine oggetto di analisi, al fine di precisare contenuti, strumenti e metodologie con cui procedere nel corso dell’attività di ricerca.

Il terziario avanzato è un macro aggregato settoriale con una molteplicità di attività non sempre definite e codificate per cui è oggettivamente arduo realizzare una classificazione di tipo onnicomprensivo in grado di rappresentare l’intero universo del terziario avanzato.

Le esperienze di analisi e ricerca fin qui realizzate e la letteratura esistente in questo ambito hanno indotto tuttavia a seguire le indicazioni di fonti che presentavano il duplice vantaggio di possedere una serie di informazioni pregresse sullo sviluppo che ha caratterizzato i diversi rami del settore e di disporre di dati di base utilizzabili per la costruzione dei piani di campionamento per la presente indagine.

Si è ritenuto quindi opportuno di tener conto della classificazione operata dall’ISTAT che, per la rilevazione continua sulle forze di lavoro (RCFL), suddivide in sette distinti comparti l’intero settore del terziario avanzato:

  • Informatica e attività connesse;
  • Ricerca e sviluppo;
  • Telecomunicazioni;
  • Studi di consulenza economica, giuridica, amministrativa, commerciale; ricerca, selezione 
del personale, pubblicità e marketing;
  • Studi di consulenza tecnica;
  • Call Center;
  • Formazione.

Le forti analogie e le attinenze esistenti tra le attività relative al ramo della Ricerca e Sviluppo e la Formazione hanno indotto inoltre ad accorpare in un’unica categoria di analisi i due comparti.

L’attività di interpretazione ed elaborazione dei dati raccolti nel corso della rilevazione e la costruzione dei piani di campionamento relativi alle aree territoriali interessate all’indagine sono dunque stati realizzati tenendo conto della suddivisione dell’intero settore nelle sei categorie di analisi sopra menzionate.

Ricerca economica e Sociale Comunicazione Istituzionale - Ares2.0

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