Ricondizionamento degli abiti civili
Il settore del ricondizionamento degli abiti civili per le imprese di lavanderia industriale rappresenta un segmento di mercato ancora solo in parte esplorato. L’attività di lavanderia industriale per gli indumenti degli ospiti di comunità di cura e assistenza, il principale ambito su cui attualmente si sviluppa questo specifico servizio di ricondizionamento, pur avendo già assunto contorni definiti appare, infatti, lungi dall’aver ancora corrisposto a tutta la sua domanda potenziale.
Sembrano, poi, aprirsi possibili nuovi spazi e nuove aree di business per le lavanderie industriali anche nell’attività di ricondizionamento per la clientela retail, segmento di mercato su cui è in corso da anni un processo di razionalizzazione che sta trasformando il polverizzato sistema di offerta di tinto‐ lavanderie al dettaglio in un mercato più concentrato con nuovi modelli di produzione e distribuzione che potrebbero interessare anche il segmento industriale.
Limitandosi ad una lettura del già sperimentato mercato dei servizi di lavanderia per gli ospiti delle strutture residenziali di cura e assistenza, va osservato, che le ragioni di una ancora bassa capacità di penetrazione possono essere rintracciate sia sul fronte della domanda che ancora oggi è per una sua parte importante organizzata secondo modalità tradizionali che penalizzano di fatto le scelte di outsourcing, sia sul fronte dell’offerta dove si registrano ritardi nell’accesso a quelle nuove tecnologie di sorting e tracciabilità dei capi capaci di garantire modelli di servizio efficaci e vantaggiosi in questo segmento di mercato. Queste nuove tecnologie, considerata la domanda ancora incerta per questa tipologia di servizi, sono, infatti ancora parzialmente diffuse, col risultato di assistere ad un razionamento dell’offerta che finisce necessariamente per limitare ulteriormente lo sviluppo del mercato.
Diverse imprese di lavanderia stanno, comunque, già cimentandosi in questa attività di ricondizionamento di abiti civili degli ospiti di strutture assistenziali di tipo residenziale, e sebbene spesso lo facciano con metodi di lavoro e tecnologie più tradizionali, riescono comunque ad affrontare e superare i problemi organizzativi assai complessi che questa tipologia di attività implica.
Si tratta di esperienze pilota che però si inseriscono in modo coerente all’interno di uno scenario che sta prendendo forma negli ultimi anni di crescita della domanda di assistenza residenziale anche in termini qualitativi. In altri termini, si va delineando in modo sempre più evidente, una crescente domanda di servizi di accoglienza che parte dagli stessi ospiti delle strutture residenziali e delle loro famiglie, che avanzano una specifica richiesta di servizi più evoluti di lavanderia e guardaroba spostando il mercato verso modelli simili a quelli dell’ospitalità alberghiera.
Questa dinamica, considerati anche i costi per le elevate professionalità e livello di investimenti che sarebbero necessari per attrezzare un servizio di lavanderia, sta alimentando una nuovo impulso all’outsourcing da parte delle strutture residenziali, un mutamento di prospettiva che sta dando forma sempre più netta ad un nuovo mercato a cui il sistema delle lavanderie industriali potrà dare una risposta concreta nella misura in cui sarà in grado di adottare quelle nuove e più perfezionate tecnologie di sorting, trattamento e tracciabilità che oggi sono state sviluppate per la gestione massiva ed automatizzata di pezzi individuali, tecnologie che per ora sono applicate principalmente all’estero.
L’acquisizione di queste nuove tecnologica di sorting e trattamento di capi individuali, potrebbe contribuire ad aprire, peraltro, come già accennato nella prima parte di questo paragrafo, nuovi spazi anche in quel mercato della clientela privata retail, oggi in profonda trasformazione, ma ancora di esclusivo appannaggio del frammentato settore delle tinto‐lavanderie.
Innovazione e sostenibilità - Ares2.0
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